Sognare ad occhi aperti, insieme- p.9

POV: Maxuel

12/15/20233 min read

Capitolo 9: Sognare ad occhi aperti, insieme

Man mano che il tempo passava, il nostro rapporto si evolveva in modi che forse all’inizio non avrei mai immaginato. Ci eravamo conosciuti in maniera semplice, senza aspettative, ma adesso ci trovavamo a costruire qualcosa di più solido, un legame che cresceva giorno dopo giorno.

La svolta per me arrivò quando cominciammo a condividere sogni e aspirazioni. Parlavamo spesso del futuro, ma non in modo formale, come due persone che devono prendere decisioni importanti. Erano conversazioni leggere, nate dal nulla, in cui ci chiedevamo cosa avremmo fatto tra qualche anno, dove ci vedevamo, quali progetti avremmo voluto realizzare. E in quelle discussioni, mi accorsi che i nostri sogni, anche se diversi in molti aspetti, avevano una cosa in comune: ci vedevamo insieme.

Uno dei sogni che Sonia condivideva con me era quello di un matrimonio fantastico. Parlava di una cerimonia a Villa d'Este, con i nostri amici e familiari, in un ambiente elegante ma allo stesso tempo intimo. Mi faceva sorridere pensare a quanto fosse preciso il suo sogno. Ma ciò che mi colpiva davvero era il modo in cui lo raccontava: con la certezza che un giorno sarebbe accaduto. E io, in quel momento, non potevo fare a meno di immaginarmi accanto a lei, in quel giorno così speciale.

Poi c'era il sogno di costruire qualcosa di nostro, non solo una famiglia, ma anche un progetto di vita. Parlavamo spesso di un'idea un po' folle: avere un posto che unisse tutte le nostre passioni. Un pub ristorante, una concessionaria di moto, un karaoke, un ufficio, una sala giochi, e persino un’officina. Un posto dove potevamo fare quello che amavamo, dove potevamo invitare i nostri amici, creare eventi, e vivere secondo i nostri ritmi. Certo, sembrava un sogno lontano, ma ogni volta che ne parlavamo, diventava sempre più reale. Forse era proprio questo il segreto del nostro rapporto: la capacità di sognare insieme, di progettare un futuro in cui c'era spazio per tutte le nostre passioni.

Ma oltre ai sogni e alle visioni sul futuro, la nostra relazione crebbe anche attraverso le piccole sfide quotidiane. Conoscemmo i genitori l’uno dell’altra, un passo importante che ci fece sentire ancora più legati. Anche se ci furono momenti di imbarazzo e situazioni comiche – come quando cercai di fare buona impressione davanti ai suoi, o quando lei incontrò i miei e dovette destreggiarsi tra le domande più disparate – alla fine, riuscimmo a farcela. Conoscere le nostre famiglie non fu solo un passo formale, ma un modo per confermare che il nostro legame non era più solo una fase di passaggio, ma qualcosa di serio.

Con il passare del tempo, capii che non si trattava più solo di momenti piacevoli insieme. La nostra relazione era diventata una parte fondamentale della mia vita. Mi resi conto che non si trattava più solo di divertimento, ma di un progetto comune. Ogni piccolo ostacolo che superavamo insieme ci faceva crescere, e ogni sogno che condividevamo ci univa ancora di più. Mi accorgevo sempre di più che Sonia era quella persona con cui volevo costruire un futuro, in tutti i sensi: un futuro fatto di avventure, sogni realizzati, e, soprattutto, amore.