L'amicizia- p.2
POV: Maxuel
11/11/20223 min read
Capitolo 2: L'amicizia
Dopo quella cena, non riuscivo a smettere di pensare a Sonia. C’era qualcosa in lei che mi spingeva a volerla conoscere meglio. Non volevo essere frettoloso o invadente, così ho scelto di adottare un approccio graduale. All’inizio, ci siamo visti in gruppo. Mi piaceva il suo modo di stare in mezzo agli altri: era matura, responsabile, eppure anche così allegra e spensierata, come una bambina che non ha ancora paura del mondo.
Dentro di me, sentivo già un interesse crescente. Era strano, perché non volevo correre rischi, ma allo stesso tempo sapevo che non volevo lasciarla andare. Mi piaceva avere una persona come lei nella mia vita. Così, ho fatto quello che qualsiasi persona avrebbe fatto: ho iniziato a invitarla alle uscite, in modo del tutto casuale, ovviamente. Cercavo sempre l’occasione per passare del tempo con lei, per ascoltare le sue storie, e, perché no, per cercare scambiarci opinioni personali e storielle per farla ridere.
E così arrivò il nostro primo giro in moto. Quel giorno decidemmo di andare a Raccogliere le Castagne a Ponte Tibetano in Svizzera. La giornata era fresca, perfetta per una gita in moto. Partimmo presto, e già dall’inizio mi resi conto che sarebbe stata una giornata speciale. Strade di campagna, aria frizzante, e quella sensazione di libertà che solo la moto può darti.
Ricordo bene quella giornata, una parola “infinita”, ma da lì era 50 e 50: 50 gli piace molto, 50 non vorrà mai più fare nulla con me. Camminate di quasi un’ora, tra salite e discese, chili di castagne raccolte, foto sul ponte sospeso, è stato molto avventuroso. Quel giorno le scattai la prima foto, la prima delle tante pubblicate sul suo profilo Instagram. Verso il tardo pomeriggio, prima di rimetterci in moto dopo pranzo, ci aspettavano due scelte, la prima era quella di tornare a casa, e la seconda quella di continuare il giro in moto allungandoci ulteriormente, ma lascio la scelta a Sonia.
Ed indovina cosa sceglie, Sonia non fa mai la scelta di tornare a casa ricordatevelo! Ma non sono sicuro se si sarebbe pentita...
Al ritorno dopo aver salutato tutti, eravamo rimasti solo noi e il mio amico Gianni, compagno di risate e sofferenze... e lì stava per arrivare la sofferenza.
La sera le temperature iniziarono a scendere, era comunque autunno, quindi lo sbalzo termico era considerevole, iniziò a fare freddo, molto freddo…
Ci fermammo in autogrill e proposi a Sonia di scambiarci le giacche. La mia teneva caldo ed isolava di più dal vento in quanto fosse in pelle, e lei accettò subito, con un sorriso che sembrava apprezzare il gesto.
Quel momento rimase impresso nella mia mente, non solo per la praticità del gesto, ma perché mi resi conto di quanto fosse importante per me che lei si sentisse a suo agio, protetta, anche nei piccoli dettagli.
Riuscimmo a tornare a casa sani e salvi, lei apparentemente dice di essersi divertita e che ne valse la pena. Quello fu anche l’ultimo giro in moto della stagione.
Ma iniziava la stagione dello sci!
Quindi ci sarebbero state altre occasioni per vivere avventure insieme!





