La conobbi - p.1
POV: Maxuel
9/11/20222 min read
Capitolo 1: La conobbi
Non dimenticherò mai quella serata di settembre. Faceva ancora caldo a Milano, ed io ero convinto che sarebbe stata una cena come tante. Una di quelle serate dove ti siedi, chiacchieri e poi torni a casa come se niente fosse.
Ma quella sera… beh, quella sera sarebbe stata diversa.
Mi chiamo Maxuel, e per pura fortuna del destino, quella sera ho incontrato Sonia. Era previsto che ci incontrassimo, siccome la mia amica ha organizzato quella cena proprio per farci conoscere, in amicizia, senza aspettative, giusto per ampliare la cerchia di conoscenze.
“Ti presento una mia amica!” mi dice. “Sonia è appena tornata dalla Cina, te la devo far conoscere.”
Non lo sapevo ancora, ma quella cena sarebbe stato l’inizio di tutto.
Ci sediamo in un ristorante-trattoria di Milano, "La Quarta Carbonaia", un posto dove si mangia carne da svenire e si chiacchiera fino a notte fonda. Eravamo in quattro: io, la mia amica, Sonia e un tipo che all’inizio pensavo fosse il suo ragazzo. Si sono presentati insieme, e per un attimo mi è salita una fitta di delusione. Anche se non vi era il motivo, ma la situazione era curiosa, sembrava un interesse a senso unico la cosa sembrava quasi divertente.
Quando ci sediamo, Sonia prende posto di fronte alla mia amica, mentre io mi ritrovo di fronte al suo amico. Da quella posizione potevo studiarla senza apparire troppo curioso, ed è lì che ho iniziato a notare i dettagli.
Non è solo bella, è… come dire? Elegante, ma in un modo che ti fa pensare che potrebbe sbarazzarsi di te con uno sguardo.
Sorriso luminoso, sguardo penetrante, e un’aria di mistero che, non so come, mi mette subito a disagio. Mi sentivo come l’estraneo del gruppo, quello che non ha le stesse conoscenze e argomenti in comune, ma cercai comunque di fare colpo senza risultare invadente.
Comunque, tutto è andato liscio. Abbiamo parlato di cose leggere, aneddoti e risate, e poi è arrivata la famosa bruschetta con salsiccia cruda. È stato in quel momento, con quella bruschetta in mano, che mi sono reso conto di quanto il cibo rendesse felice Sonia.
E così ho iniziato a fantasticare, di come la mia cucina le sarebbe piaciuta, non intendo il mobile comprato all’IKEA eh…
Volevo avvicinarmi senza sembrare troppo evidente.
Mi ero convinto che fosse la ragazza più interessante mai conosciuta.
Dovevo approfondire meglio, capire come funziona la sua mente e magari trovare un varco attraverso cui entrare.
Era così affascinante, matura e divertente allo stesso tempo.
Mi sono detto:
“Maxuel, questa ragazza potrebbe essere una di quelle che ti fanno girare la testa e che regalano solo delusioni. Stai calmo.”







