Come mi Innamorai- p.8

POV: Maxuel

9/1/20232 min read

Capitolo 8: Come mi Innamorai

Anche se già da tempo sentivo che Sonia stava diventando una parte importante della mia vita, ci sono stati dei momenti ben precisi in cui mi sono accorto che mi stavo davvero innamorando di lei. Non erano gesti grandiosi o azioni plateali, ma quei piccoli dettagli, quelle sfumature che ho iniziato a notare e che mi hanno fatto capire che non si trattava solo di attrazione, ma di qualcosa di molto più profondo.

Uno dei momenti che ricordo con particolare chiarezza fu quando eravamo insieme ad un evento con amici. Stavamo chiacchierando con altre persone e io mi ero allontanato per un attimo. Quando tornai, la trovai immersa in una conversazione, completamente a suo agio, sorridente e coinvolta. Quella scena, in apparenza così semplice, mi colpì profondamente. Mi resi conto di quanto fosse naturale per lei essere socievole, radiosa, e di come sapesse sempre trovare un equilibrio tra leggerezza e profondità. Non era solo bella, era anche incredibilmente affascinante nel modo in cui si relazionava agli altri. E in quel momento, mi sentii incredibilmente fortunato a poterla avere al mio fianco.

Ma i momenti che mi hanno fatto innamorare non erano solo legati a come si mostrava in pubblico. Un altro episodio che mi fece capire quanto fosse speciale fu durante uno dei nostri weekend insieme. Stavamo cucinando, come facevamo spesso, e io, come al solito, ero un po' goffo in cucina. Lei, invece di ridere di me, mi guidava con una dolcezza infinita, come se sapesse esattamente cosa dire per non farmi sentire stupido, ma allo stesso tempo, riuscendo a mantenere tutto leggero e divertente. Quella gentilezza, quella sua capacità di farmi sentire a mio agio anche nei miei momenti meno brillanti, era qualcosa che mi colpiva sempre di più.

E poi c’era la sua spontaneità. Quella capacità di prendere la vita con leggerezza, senza mai perdere la sua vivacità. Ricordo una sera in cui, senza nessun programma preciso, decidemmo di fare una passeggiata notturna per Milano. Camminammo senza meta, parlando di tutto e di niente, ridendo e scherzando. Alla fine ci fermammo in un bar a prendere un gelato. Nulla di speciale, eppure quella sera rimase impressa nella mia memoria come una delle più belle, perché ero con lei, e perché ogni momento con lei sembrava sempre il più naturale e giusto.

Piano piano, quei piccoli gesti, quegli sguardi e quei momenti condivisi mi fecero capire che mi stavo innamorando di lei. Non era solo una questione di attrazione fisica o di divertimento, ma di un legame più profondo, basato su rispetto, comprensione e complicità. Ogni giorno, ogni nuova esperienza, mi avvicinava sempre di più a lei, e cominciavo a rendermi conto che non avrei mai voluto vivere senza quella luce che portava nella mia vita.